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Un po’ di storia del caffè.

storia, caffè

Chi ha scoperto la pianta del caffè?
Diversi racconti popolari riportano la storia di Kaldi, un giovane pastore della regione etiope di Kaffa che visse intorno all’850 d.C.
La leggenda narra che un giorno il pastore fu sorpreso nel vedere le sue capre sonnolenti prendere a danzare, dopo aver masticato delle bacche rosse: anche Kaldi le assaggiò e le trovò rinvigorenti. In seguito, un monaco, osservando il pastore così allegro decise di provare le bacche e, notando l’effetto tonificante che queste avevano sulla sua mente, decise di trasmettere la scoperta agli altri monaci. Non è ovviamente sicuro che la scoperta di questa bevanda è davvero da attribuirsi alle vicende raccontate dalla storia di Kaldi, ma certo è che le prime piante furono rinvenute in Etiopia.
Dall’Etiopia, le piantagioni di caffè si diffusero rapidamente nelle zone limitrofe: lo Yemen, per primo e poi in Arabia e in Egitto dove si affermò la pratica di ricavare un infuso dai chicchi arrostiti e il caffè come bevanda divenne ben presto una vera e propria abitudine.

Come arrivo in Europa?
Nel 1683 i Turchi, sconfitti alle porte di Vienna, nella ritirata abbandonarono sul campo di battaglia numerosi sacchi contenenti strani e scuri grani: gli austriaci presto scoprirono che con la polvere di questi misteriosi chicchi i turchi preparavano una bevanda aromatica.
L’usanza di bere caffè era già nota in altre città europee ma è qui a Vienna che ha assunto una particolare influenza nella vita pubblica, divenendo una bevanda di largo consumo; nacquero qui i primi caffè, per tutte le classi sociali dove la gente si incontrava non solo per bere il caffè ma anche per leggere i giornali e conversare dei fatti del giorno, usanza che presto si diffuse in tutto il resto d’Europa.

E in Italia?
Il caffè fece la sua comparsa a Venezia intorno al 1570 grazie al padovano Prospero Alpino, botanico e medico, che ne portò alcuni sacchi dall’Oriente.
Inizialmente, il caffè era venduto in farmacia e solo i ricchi potevano permettersi il lusso di acquistarlo.
Il caffè in Italia venne inoltre inizialmente osteggiato da alcuni fanatici cristiani che volevano vietarne l’uso, considerandola “bevanda del diavolo”. Il Papa Clemente VIII decise di assaggiarlo e se ne innamorò al punto da esclamare: “questa bevanda del diavolo è così buona… che dovremmo cercare di ingannarlo e battezzarlo“.
Grazie all’approvazione papale, il caffè si diffuse presto in tutto il paese.
Nel 1763, quasi duecento anni l’arrivo del caffè in Italia, nella sola città di Venezia si contavano ben 218 “caffetterie”.

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